Decalogo di Sicurezza nella Navigazione in INTERNET | ||||
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Persone e strumenti atti a rendere educativa la rete filtrata. Il filtro dei contenuti di Internet può essere usato in modo repressivo oppure in un sistema preventivo in una “rete umana” educativa. Nel primo caso i ragazzi indispettiti dal blocco dei contenuti si mettono in sfida con il filtro vissuto come “censura” ed attuano meccanismi di contrasto tali da vanificare l’effetto positivo dello stesso. La rete filtrata non deve essere vissuta dal minore come censura robotizzata e impersonale ma come protezione attiva. Per questo è necessario affiancare l’azione di blocco dei contenuti con strumenti di dialogo e persone preparate e capaci che diano modo ai ragazzi di esprimere interrogativi, dubbi e riserve e di ricevere risposte adeguate e tempestive (compreso lo sblocco del documento da parte dei genitori). Le pagine di cortesia che avvertono del blocco devono dare spiegazioni chiare di ciò che sta avvenendo e specificare la categoria in cui il documento richiesto è stato inserito. Per quanto riguarda gli strumenti di dialogo l’help desk telefonico su numero verde, accessibile anche da cellulare, sembra ad oggi essere il preferito dai ragazzi. Seguono nelle preferenze la posta elettronica e, a grande distanza, il forum e la chat. I tutor addetti all’help desk devono essere preparati con appositi corsi di formazione a conoscere dei ragazzi in rete: - gusti e preferenze - linguaggi e strumenti utilizzati - giochi e personaggi di riferimento - aspetti legali della comunicazione telematica in particolar modo riferiti ai minori - la Dichiarazione dei diritti dei fanciulli nei suoi enunciati e nelle sue applicazioni - le black list: funzionamento, categorie, formazione, modifica, gerarchie, aggiornamento E’ compito dei tutor rispondere alle richieste dei ragazzi con estrema precisione e chiarezza (i ragazzi sono spietati giudici) ed in modo affabile e gioioso, in modo tale che i ragazzi si sentano seguiti e amati dal mondo degli adulti che lavorano per offrire loro una rete sicura. La black list può essere vissuta negativamente dal minore e quindi risultare non educativa se non si mette in atto un sistema preventivo volto ad offrire al ragazzo il meglio della Rete ed i supporti umani e tecnici atti ad ottenerne il consenso e la fiducia. L’Associazione Davide ha messo a punto ed affinato un sistema di aggiornamento delle black list con la partecipazione attiva di educatori, genitori e ragazzi ed un sistema di dialogo con i ragazzi tale da farli sentire parte di un progetto educativo che mette al centro le loro esigenze e la loro sicurezza. L’help desk come supporto alla navigazione dei ragazzi I ragazzi hanno il diritto a non essere abbandonati davanti al computer. Non è sufficiente collegare il loro PC ad una rete protetta: i ragazzi non devono essere isolati o sentirsi soli. Il computer non deve essere un surrogato della baby-sitter. Non sempre però i genitori possono o vogliono essere presenti. In questo caso i minori devono poter contare su adulti disponibili a seguirli almeno attraverso un help desk con le stesse caratteristiche descritte sopra. Dalla esperienza maturata in questi anni constatiamo che i ragazzi gradiscono molto questo servizio e chiamano non solo per segnalare eventi negativi ma per essere aiutati nelle loro ricerche. A volte è evidente che il ragazzo chiama per il semplice desiderio di avere qualcuno con cui parlare. Questa disponibilità e presenza dei tutor previene il rischio che i minori ricerchino contatti non sicuri con persone sconosciute. Grazie a tutti coloro che vorranno aiutarci a diffondere l'uso della rete protetta! |
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